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Oltrepassare le mura: day ONE

È iniziato ieri mattina, per 20 giovani, il campus estivo che dal 2 al 7 settembre li porterà alla scoperta del tema delle #pariopportunità nel passato e nel presente.

Presso il Centro per la Cooperazione Internazionale, Alessia del Centro Studi Interdisciplinari di Genere ha avviato la prima formazione della settimana: "Genere. Istruzioni per l'uso". Insieme a lei abbiamo parlato di categorie maschio/femmina, di intersezionalità, dei movimenti femministi degli anni '70, di diritti e di battaglie passate ed attuali per l'affermazione della #parità tra uomo e donna. Abbiamo poi affrontato il tema della rappresentazione della donna nei media tradizionali e in quelli social, di come nell'immaginario collettivo, già in tenera età, si ragioni in termini di #stereotipi e di #pregiudizi, abbiamo parlato della necessità di utilizzare un linguaggio che sia inclusivo di tutte e tutti e di come le parole, in base al periodo storico in cui ci si trova, possano diventare contenitori di nuovi significati. Abbiamo analizzato il tema della dimensione del #potere come di una costruzione socioculturale che collega e riduce il tutto in termini di natura e non di cultura.

Poi, divisi in 3 gruppi abbiamo fatto un lavoro di analisi di 3 spot televisivi (relativamente recenti) concentrandoci su: ambiente, abbigliamento, uso del corpo e del linguaggio verbale e non. L'elemento in comune è risultato essere l'evidente #oggettificazione della donna; nell'utilizzo dei colori, delle musiche e dei gesti. Al termine dei lavori di gruppo abbiamo ragionato su cosa è stato appreso e su che cosa ancora è possibile fare affinché si possa parlare di #parità tra uomo e donna nel campo accademico, politico, sociale, lavorativo ed economico.


Alle 14.30, dopo un meritato pranzo sotto le bianche volte del chiostro, Elena della Fondazione Museo storico del Trentino ha esposto 3 ricerche da lei seguite attinenti il ruolo della donna negli anni '50 e '60 in Italia.

La prima analisi ha riguardato gli articoli del quotidiano L'Adige nel decennio '55 - '65 in cui numerosi erano i riferimenti ad una concezione di donna nelle funzione di #curatrice della casa, madre e moglie (con diverse rubriche su come essere una buona casalinga). Nella seconda ricerca Elena ci ha parlato delle lettere inviate alla giovane cantante Gigliola Cinquetti dai/alle suoi/e fans nel periodo successivo la sua vittoria al Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Il suo viso casto, la sua giovane età e gli abiti lunghi sono stati utilizzati da alcune testate giornalistiche e mediatiche per richiamare il ruolo della donna moglie e madre in netta contrapposizione con i movimenti femministi che rivendicavano diritti e riconoscimenti e che si stavano scatenando in concomitanza.

La terza analisi ha infine riguardato la storia del fotoromanzo, nato in quegli anni, in cui la figura femminile protagonista era rappresentata come una persona schiva, timida e posata, corteggiata da un uomo e che doveva "combattere" contro un'altra donna (decisa, sicura ed indipendente) sfidante in amore. Anche in questo caso però le lettrici della rivista scrivevano al giornale chiedendo consigli su come essere nella vita reale spigliate, intraprendenti ed autonoma; rivoluzionando quel concetto di "donna tradizionale" che si voleva ancora tramandare.

Alle 17, infine, ci siamo lasciati con alcuni pensieri sulla giornata; sicuramente molto intensa ma formativa ed interessante sotto tanti punti di vista. #voto10!



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